XXI. Leone vecchio, cinghiale, toro e asino.

Chiunque ha perso l’antico prestigio,
è gioco per gli ignavi in una situazione grave.
Spossato dagli anni e abbandonato dalle forze
mentre il leone giaceva tirando l’ultimo respiro,
il cinghiale sumeggiando giunse coi deinti fulminei ;

e con un colpo vendicò una antica ingiuria.
Subito con le corna minacciose il toro trapassò
il corpo nemico. L’asino, come vide che la fiera
era colpita impunemente, coi calci spaccò la fronte.
Ma lui spirando : « Mal sopportai che i forti
mi insultassero. Poichè son costretto a sopportare
te, disonore della Natura, sembro morire due volte. »