XXVI. Volpe e cicogna

La favolettta insegna che non si deve nuocere a nessuno, se però uno ha fatto del male, dev’esser multato con simile pena.
Si dice che la volpe per prima abbia invitato a cena
la cicogna e avesse posto su largo marmo una bevanda
liquida, che in nessun modo la cicogna affamata
avrebbe potuto gustare.
Ma questa, avendo invitato la volpe, sminuzzato il cibo
offrì una bottiglia piena; inserendo in questa il becco
essa si sazia e tormenta la convitata per la fame.
Ed essa leccando invano il collo della bottiglia,
sappiamo che così parlò il volatile pellegrino:
”Ognuno deve sopportare con animo sereno i propri esempi”.