XXXI. Il nibbio e le colombe

Chi affida se stesso da proteggere ad un uomo malvagio,
mentre cerca aiuto, trova morte.
Avendo spesso le colombe fuggito il nibbio,
e con la velocità delle penne avendo evitata la morte,
il rapinatore volse il consiglio ad inganno,
e con tale frode ingannò lo stormo inerme.
”Perché fate una vita inquieta invece di
eleggermi re, stabilito un patto,
io che vi terri sicure da ogni oltraggio?”
Esse fidandosi si consegnano al nibbio.
Ma egli ottenuto il regno cominciò a mangiarle una per una,
ed esercitare il potere coi crudeli artigli.
Allora una delle rimanenti: “Meritatamente siamo colpite,
noi che affidammo la vita a questo predone.”