Il cavallo sedava dove era solito la sete,
mentre il cinghiale si voltolava, intorbidò il guado.
Di qui nacque una lite. Lo scalpitante, iratosi col selvaggio,
chiese l’aiuto dell’uomo; e sollevandolo sul dorso,
ritornò contro il nemico, lieto. Dopo che il cavaliere
uccise costui con le armi, così si racconta che abbia detto:
”Mi rallegro di aver portato aiuto alle tue preghiere;
infatti ho preso una preda ed ho imparato quanto tu sia utile.”
E così lo obbligò a sopportare le briglie malvolentieri.
Allora quello mesto: “ Mentre stupido cercavo
la vendetta di una piccola cosa, ho trovato la schiavitù.”
Questa favola ammonirà gli iracondi ad essere piuttosto
colpito che essere consegnato ad un altro.
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