Filosofia e cultura nell'età del Romanticismo

L'epoca compresa tra l'affermazione dell'illuminismo francese e le elaborazioni idealistiche tedesche è di difficile definizione, nel senso che è cosí ricca di eventi storici e di fermenti culturali, diversi e talvolta anche contraddittori, che potrebbe assumere molteplici designazioni. È stata indicata come l'età di Goethe, e certamente a giusta ragione; ma potrebbe essere definita, con uguale legittimità, l'età di Beethoven, se spostiamo la nostra attenzione dall'area della produzione letterario-poetica a quella musicale. Senza dire che, a seconda che la riferiamo agli eventi culturali che la precedono o che la seguono, essa potrebbe essere chiamata anche età dell'antilluminismo, o epoca preidealistica.

Va da sé che ogni definizione implica una particolare valutazione storiografica di quest'età, variabile non solo sul piano dei contenuti, ma anche dei metodi di interpretazione storica; significa, inoltre, attribuire particolare valore a certi elementi caratterizzanti, piuttosto che ad altri, nella considerazione complessiva dell'età. Se parliamo di epoca pre-idealistica, lo facciamo, oltre che perché è facile vedere in questo periodo il nascere di una serie di fermenti che confluiscono nelle sistemazioni idealistiche, anche per lasciare al giovane la possibilità di stabilire autonomamente come vada interpretata questa età; tale definizione, dunque, vuole qui avere solo un significato cronologico e limitato alla considerazione specifica della storia delle filosofie. Se poi questi fermenti hanno preparato o addirittura determinato la nascita dell'Idealismo, o anche se sono stati solo il «terreno di cultura», ognuno valuterà da sé.

Quanto al rapporto col passato non sembra esservi questione su un certo carattere dominante di antilluminismo. Se poi la reazione all'Illuminismo sia stata generata dall'Illuminismo stesso, o si sia presentata come una autonoma e spontanea germinazione, e quanto dello spirito illuministico sia passato in eredità alla cultura di questo tempo, anche questi problemi restano affidati alla elaborazione critica dello studente. Ma non vi è dubbio che lo spirito antilluministico sorse in Germania sulla base di una reazione alla egemonia, prima culturale, e poi politica, della Francia in Europa. E quest'epoca, che fu sul piano culturale tutta tedesca, articolò, sul piano della riflessione filosofica, l'opposizione critica più pertinente ai caratteri dell'Illuminismo francese. Questo conobbe quelle radicalizzazioni che, invece, l'Illuminismo tedesco ignorò (e perciò questo secondo restò, sia pure «superato», nell'elaborazione culturale di questo tempo). Infatti in Germania si contestò all'Illuminismo l'enfatizzazione della funzione della ragione, concepita come facoltà isolata e «principe», in contraddizione col sentimento, che sembrava doverla minacciare. Sicché il rifiuto di una tale ragione comportò una rivalutazione del sentimento, contestualmente al discorso sui poteri e i limiti della ragion pura, iniziato già da Kant. Dal primo filone nacque il movimento dello Sturm und Drang ed il Romanticismo; dal secondo la cosiddetta polemica sul kantismo.