La resistenza tedesca contro Hitler


La tragica storia della resistenza tedesca
La resistenza contro Hitler è tragica per vari motivi: è tragica perché ha costato la vita a decine di migliaia di persone. È tragica perché è sempre rimasta una resistenza di persone o di gruppi isolati che agivano indipendentemente tra di loro e che non avevano mai una base forte nella popolazione come per esempio la resistenza in Francia, in Italia o in Iugoslavia. È tragica perché nonostante ciò mancò più di una volta solo per un pelo il successo, cioè l'eliminazione di Hitler o un colpo di stato contro di lui. Ed è tragica perché nonostante l'alto prezzo pagato in vite umane non riuscì a togliere dal popolo tedesco l'immagine di un popolo ubbidiente che seguiva "il Führer" in tutto, anche nelle bestialità più atroci.



La resistenza delle chiese
Uno dei capitoli più tristi della resistenza contro Hitler è il comportamento delle chiese, in particolare della chiesa cattolica che anche anche le ultime dichiarazioni del Vaticano a proposito non possono far dimenticare. C'erano dei preti e dei vescovi coraggiosi che criticarono il regime inumano di Hitler anche in pubblico, o aiutarono gli ebrei, ma rimasero sempre eccezioni. Personaggi come il teologo protestante Dietrich Bonhoeffer (assassinato dai nazisti) o il coraggioso vescovo cattolico Von Galen sono degli esempi purtroppo non tipici per il comportamento dei cristiani e della chiesa cattolica. Solo una comunità religiosa ha resistito fermamente fin dall'inizio, i Testimoni di Geova: su 25.000 appartenenti di questa piccola comunità furono arrestati 10.000, e più di 1.200 furono assassinati.



La resistenza dei militari
I militari erano gli ultimi a capire che Hitler non significava la rinascita, ma la rovina della Germania. La fede che avevano giurato all'esercito, a Hitler e alla Germania insieme all'odio verso il comunismo molto diffuso tra di loro, li fece esitare ed aspettare per molto, troppo tempo. Inoltre, i primi, facili successi durante la Seconda Guerra Mondiale scoraggiarono molti militari che si sentivano in opposizione a Hitler. Solo dopo la svolta della guerra alcuni decisero di entrare in azione, ma troppo tardi e, purtroppo, con poca fortuna.



Il 20 aprile del 1944: la rivolta dei generali
Uno dei piani più promettenti e meglio preparati per eliminare Hitler fu quello di cui fu protagonista il Colonnello Claus Schenk von Stauffenberg (foto a sinistra). Il piano per il colpo di stato era stato preparato nei minimi dettagli. Il 20 aprile del 1944, la bomba piazzata da Stauffenberg esplose nel quartiere generale di Hitler e uccise cinque persone, ma di nuovo Hitler si era allontanato un po' prima e fu solo ferito a un braccio. Stauffenberg aveva visto l'esplosione, pensava che il piano fosse riuscito e mise in moto il colpo di stato che coinvolgeva moltissime persone. Dopo i primi arresti di capi nazisti, si diffuse però la notizia che Hitler era solo ferito. Questo fatto paralizzò e scoraggiò molti dei cospiratori, e tutto fallì. Seguirono migliaia di arresti di oppositori, i capi della congiura furono condannati a morte e giustiziati, insieme a altre centinaia di oppositori, coinvolti o no in questa cospirazione.


La resistenza di comunisti e socialisti
Mentre altri partiti e strati della popolazione aspettavano o speravano ancora in un illusorio "miglioramento" della situazione, socialisti e soprattutto comunisti iniziarono subito dopo il 1933 ad organizzare la resistenza che, rimanendo isolata, fu troncata da Hitler in pochi anni. Molti socialisti e comunisti pagarono il loro eroismo con la vita, con torture o con arresti nei campi di concentramento. Quando, dopo il 1936-37, i democratici borghesi, i religiosi e, ancora più tardi, anche i militari si "svegliarono" e capirono che Hitler faceva sul serio quello che aveva detto pubblicamente da anni, la resistenza della classe operaia era già spezzata.



La resistenza di borghesi e nobili
Dopo il 1938 sempre più persone dalla borghesia e anche dalla nobiltà, che all'inizio erano d'accordo con Hitler, cominciarono a capire che il nazismo non si fermò di certo con l'eliminazione di comunisti e socialisti, ma con essi furono spazzati via tutti gli elementi di una convivenza civile basata sulla certezza del diritto. Ma borghesi e nobili non fanno rivoluzioni e così la loro resistenza si limitò per lo più a circoli di discussioni, manifesti e in alcuni casi anche azioni di volantinaggio. Tra i più attivi erano i fratelli Scholl che misero in piedi un gruppo di resistenza chiamato La Rosa Bianca. Ma i nazisti non fecero certo grandi distinzioni, anche chi si limitava a scrivere manifesti o chi distribuiva volantini finiva in carcere e alla fine, molto spesso, fu assassinato.



Due bombe contro Hitler - 1939: l'attentato di Georg Elser
Effetti delle bombe Per due volte Hitler scappò solo per un pelo a degli attentati dinamitardi contro di lui. La prima bomba era quella preparata nel 1939 da Georg Elser (vedi la foto e la descrizione sopra). Il falegname di religione protestante aveva agito da solo, senza nessun contatto con altri gruppi dell'opposizione, preparando l'attentato per molti mesi pazientemente e accuratamente. Non aveva nessuna formazione politica specifica, la sua motivazione era semplicemente un sentimento di giustizia e morale, onestà e correttezza umana profondamente ferito che lo aveva convinto che l'assassinio del tiranno era giustificato e necessario per fermare la guerra che Hitler stava preparando. Subito dopo l'esplosione della bomba Elser fù arrestato e ucciso nel 1945, pochi giorni prima della fine della guerra. Questo coraggioso atto solitario di resistenza, che fallì solo per un caso imprevedibile, rimase per molto tempo sottovalutato e la persona di Elser è quasi sconosciuta in gran parte della popolazione tedesca. Ma merita lo stesso rispetto del molto più conosciuto Stauffenberg e dei suoi amici.



I giovani del Terzo Reich - tra adattamento e resistenza
Per i nazisti il controllo ideologico dei giovani era di primaria importanza. La Hitlerjugend ("Gioventù hitleriana") era l'organizzazione che aveva il compito di controllare e di formare ideologicamente e anche militarmente i giovani. Tutti gli altri organizzazioni giovanili erano vietati. Proprio il carattere semi-militare e il permanente indottrinamento ripugnava molti giovani che cercavano con molti mezzi di sottrarsi alla sua influenza e di formare dei gruppetti autonomi che, anche se spesso non avevano un carattere esplicitamente politico, erano ritenuti pericolosi dai nazisti essendo un'alternativa attraente e libera per molti giovani.