San Tommaso d'Aquino

Proveniente da una ricca famiglia aristocratica, Tommaso d'Aquino studiò nell'abbazia benedettina di Montecassino e nel 1240 si recò a Napoli, decidendo di entrare nell'ordine domenicano da poco istituito, nonostante l'ostilità della famiglia. Dopo aver preso i voti nel 1244, Tommaso venne mandato a Parigi, dove studiò teologia e filosofia sotto la guida di Alberto Magno. Nel convento di Saint Jacques e nello studium parigino, Tommaso si batté per confutare le tesi di Guglielmo di Saint-Amour e dei nemici dell'ordine domenicano, per ribattere alla filosofia di Sigieri di Brabante e degli averroisti. Venne quindi chiamato come teologo ufficiale presso la Santa Sade, pur continuando a insegnare filosofia a Roma, Viterbo e Orvieto. In questi anni si colloca lo studio approfondito dei testi aristotelici, che permise a Tommaso di giungere ad una teoria gnoseologica del tutto diversa da quella agostiniana.

La conoscenza umana, secondo l'aquinate, comincia con l'esperienza sensibile. Tuttavia la conoscenza sensibile non è solamente un processo fisico, ma è attività di tutto l'uomo, anima e corpo. Dopo i primi scritti giovanili De Ente et essentia, i commenti alle Sentenze di Pier Lombardo, al De Trinitate di Severino Boezio, l'opera di Tommaso si dedicò all'analisi del rapporto fede-ragione, e quindi teologia-filosofia, cercando di individuare una sintesi per accedere alla Verità suprema. In questo modo Tommaso elaborò, contro la prova ontologica di Anselmo d'Aosta, una teologia razionale in grado di sostenere razionalmente l'esistenza di Dio. Nella Summa Theologiae, una delle opere più importanti nella storia della filosofia medievale, Tommaso elaborò una dimostrazione a posteriori dell'esistenza di Dio (teoria delle cinque vie), attraverso l'assunto di una completa intelligibilità del reale. Dio viene allora considerato come motore immobile (I), causa efficiente incausata (II), ente necessario sempre in atto (III), essere sempre perfetto (IV), supremo ordinatore dell'universo (V), fino alla definizione di (essere sussistente).

Dal punto di vista della concezione cosmologica, Tommaso riprende il geocentrismo aristotelico, fortemente gerarchizzato e distinto in due materie di natura diversa: una corruttibile, quella terrestre in cui è collocato anche l'uomo, e una incorruttibile, quella celeste, al cui vertice è posto Dio.