Blaise Pascal

 

La scommessa

AdoperateVi dunque a convincerVi non già con l’aumento delle prove di Dio, bensì mediante la diminuzione delle Vostre passioni. Voi volete andare alla fede, e non ne conoscete il cammino; volete guarire dall’incredulità, e ne chiedete il rimedio: imparate da coloro che sono stati legati come Voi e che adesso scommettono tutto il loro bene: sono persone che conoscono il cammino che vorreste seguire e che son guarite da un male di cui vorreste guarire. Seguite il metodo con cui hanno cominciato: facendo cioè ogni cosa come se credessero, prendendo l’acqua benedetta, facendo dir messe, ecc. In maniera del tutto naturale, ciò Vi farà credere e V’impecorirà [Vous abêtira]. "Ma è proprio quel che temo." E perché? che cosa avete da perdere? Ma, per dimostrarVi che ciò conduce alla fede, sappiate che ciò diminuirà le Vostre passioni, che sono i Vostri grandi ostacoli. Fine di questo discorso. Ora, qual male Vi capiterà prendendo questo partito? Sarete fedele, onesto, umile, riconoscente, benefico, amico sincero, veritiero. A dir vero, non vivrete più nei piaceri pestiferi, nella vanagloria, nelle delizie; ma non avrete altri piaceri? Vi dico che in questa vita ci guadagnerete; e che, a ogni nuovo passo che farete in questa via, scorgerete tanta certezza di guadagno e tanto nulla in quanto rischiate che alla fine Vi renderete conto di avere scommesso per una cosa certa, infinita, per la quale non avete dato nulla. "Oh! codesto discorso mi conquista, mi esalta, eccetera." Se esso Vi piace, e Vi sembra valido, sappiate che è fatto da uno che si è messo in ginocchio prima e dopo, per pregare quell’essere infinito e senza parti al quale sottomette tutto il proprio essere affinché sottometta a sé anche il Vostro, per il Vostro bene e per la sua gloria; e che quindi la sua forza si accorda con questa umiliazione.

Frammento 164

 

L’esistenza di Dio

§161. Incomprensibile che Dio esista e incomprensibile che non esista; che l'anima sia con il corpo e che noi non abbiamo anima; che il mondo sia creato e che non sia tale; che il peccato originale sia e che non sia.
§164. Se c'è un Dio, è infinitamente incomprensibile, perché, non avendo né parti né limiti, non ha nessun rapporto con noi. [...]"Dio esiste o no?" Ma da qual parte inclineremo? La ragione qui non può determinare nulla: c'è di mezzo un caos infinito. All'estremità di quella distanza infinita si gioca un gioco in cui uscirà testa o croce. Su quale dei due puntare? Secondo ragione, non potete puntare né sull'una né sull'altra; e nemmeno escludere nessuna delle due. Non accusate, dunque, di errore chi abbia scelto, perché non ne sapete un bel nulla.

 

Miseria e grandezza dell’uomo

§346. Il pensiero fa la grandezza dell’uomo.
§347. [...] Tutta la nostra dignità sta dunque nel pensiero. È in virtù di esso che dobbiamo elevarci, e non nello spazio e nella durata che non sapremmo riempire. Lavoriamo dunque a ben pensare: ecco il principio della morale.
§397. L’uomo è grande poiché si riconosce miserabile. Un albero non si riconosce miserabile.
Si è quindi miserabili perché ci si riconosce miserabili: ma è essere grandi riconoscere che si è miserabili: ma è essere grandi riconoscere che si è miserabili.

 

Pensieri, [67] 'La scienza delle cose esterne non mi consolerà dell'ignoranza della morale, nei tempi di afflizione; ma la scienza dei costumi mi consolerà sempre dell'ignoranza delle cose esterne."

 

Pensieri[144] “L'uomo ha anche meno studiosi della geometria. Ed è solo perché non si sa studiare l'uomo che si cerca il resto".

 

[253] "Due eccessi: escludere la ragione; ammettere solo la ragione."