IL COLPO DI STATO

DEL 18 BRUMAIO

e il ripristino della situazione con Napoleone

Una brillante vittoria del Generale Massena a Zurigo salvò nel Settembre 1799 la Francia dall'invasione dei Russi. Ma le sconfitte avevano talmente screditato il Regime del Direttorio, che tutti ne attendevano prossima la caduta. 

NAPOLEONE  lasciando il suo Esercito d'Egitto, ormai votato a sicura catastrofe, se ne tornò solo in Francia e quivi si accordò con un gruppo di politicanti, desiderosi di salvarsi dall'imminente naufragio del Direttorio, fra cui il vecchio Sieyés, l'ex Vescovo Talleyrand, divenuto intanto il miglior diplomatico della Francia, ed il losco Fouchèsempre pronto ad ogni intrigo. 

Un colpo di Stato, preparato da costoro, ed eseguito da truppe fedeli a Napoleone, abbattè quindi, il 18 Brumaio (9 Novembre), il Direttorio e portò ad una nuova Costituzione (Costituzione dell'Anno VIII), elaborata dal Sieyés, che, attraverso una macchinosa e complicata struttura, serviva in realtà a sanzionare la Dittatura personale del Bonaparte stesso (che era quasi diventata necessaria) ed il predominio di notabili, espressione della ricca Borghesia (che temevano un'altra rivoluzione)
Il potere esecutivo era affidato ad un Consolato di 3 membri, di cui però uno, cioè il Bonaparte, col titolo di primo console era in pratica arbitro di ogni decisione. Il potere legislativo era spartito tra vari organi: un Consiglio di Stato, che preparava le leggi, un Tribunato, che le discuteva le approvava senza alcuna votazione, un Corpo legislativo, che le approvava allo stesso modo, nonchè un Senato un po' Conservatore. I loro membri, però, anzichè eletti dai cittadini, erano nominati dall'Esecutivo, in base a una lista di nobiltà, sulla cui compilazione, al solito, il Governo aveva voce definitiva. 

Il potere Giudiziario toccava ai Magistrati di nomina Governativa anzichè Elettiva. Il Governo infine era arbitro delle amministrazioni locali di cui nominava i maires nei Comuni ed i prefetti nei Dipartimenti. Poteri ampissimi spettavano poi al Ministero di Polizia, affidato a quel Fouchè, che giustamente fu detto il 'Genio Tenebroso' del Regime Napoleonico.

 La Francia, dopo, aver tentato invano di diventare una Monarchia Costituzionale di stampo Inglese, poi una Repubblica Democratica di stampo Americano, tornava ai sistemi autoritari dell'Ancien Régime, pure conservando della Rivoluzione tutti gli spostamenti di fortune e l'eguaglianza dei cittadini davanti alla legge e davanti al fisco. Ma proprio questo assicurava la Borghesia Repubblicana minacciata dalla riscossa Giacobini e Monarchica ed appagava insieme quegli ambienti conservatori, che sinora guardavano con nostalgia al passato Monarchico. 

Completava infine questo successo la fine dell'anarchia monetaria, mediante la creazione di una Banca di Francia, controllata dallo Stato, e la stabilizzazione del Franco Francese. Il rialzo dei titoli di rendita che si verificava allora nella Borsa di Parigi dava eloquentemente la misura della fiducia che il nuovo Regime destava nei ceti abbienti. Subito dopo, il Bonaparte scese in Italia e lanciò il Moreau in Germania. 

Una folgorante vittoria del primo a Marengo (Giugno 1800). Ed un ancor più risolutivo successo del secondo a Hohenlinden (Dicembre) bastavano a terminare la guerra, costringendo l'Austria a firmare la Pace di Lunèville (1801), con cui essa rientrava nelle frontiere di quella di Campoformio. La Francia pertanto tornava ad annettersi il Belgio e resuscitava la Repubblica Batava in Olanda e quella Elvetica in Svizzera. 

In Italia essa recuperava il Piemonte, donde i Savoia fuggivano nuovamente in Sardegna, e resuscitava la Repubblica Ligure e la Cisalpina. Quest'ultima nominava il Bonaparte suo Presidente e cambiava il proprio nome in Repubblica Italiana, quasi a permettere ai nostri Patrioti il prossimo compimento dell'Unità Nazionale. 
La Toscana, eretta in Regno d'Etruria, fu data al Duca di Parma, cognato del Re di Spagna, di cui il Bonaparte voleva premiare la lunga fedeltà: il Territorio Parmense, viceversa, era annesso pure alla Francia. 

L'Inghilterra nel frattempo aveva conquistato Malta e costretto alla resa i Francesi in Egitto. Ma la fiducia tributata dalla Borghesia Francese al Primo Console si propagava paradossalmente a quella Inglese (gli affari sono affari- anche mettendosi contro la politica) facendole sperare una lucrosa ripresa dei traffici con la Francia. 
Cadeva proprio per questo il Ministero Pitt, e si arrivava alla Pace di Amiens nel 1802, per cui l'Inghilterra guadagnava l'Isola di Trinidad, tolta alla Spagna  e quella di Céylon in Asia tolta all'Olanda promettendo in cambio di evacuare Malta e l'Egitto. Poco dopo anche la Germania subiva un rimaneggiamento per cui il numero dei suoi Stati si riduceva ad 83 con la soppressione di una quantità di feudi e città libere a vantaggio della Baviera, del Baden e del Württenberg, vassalli della Francia, nonchè della Prussia, che in tal modo era compensata della neutralità da essa mantenuta durante la guerra della II Coalizione. 

In conclusione NAPOLEONE appagava il voto dei Francesi (e come abbiamo visto anche degli inglesi) anelanti alla pace ma desiderosi altresì di mantenere le conquiste della Rivoluzione, cioè le 'frontiere naturali', nel Belgio, sul Reno e sulle Alpi, nonchè la cintura di Repubbliche Vassalle, che delle 'frontiere naturali' costituivano la salvaguardia, ed una posizione egemonica sia in Italia che in Germania.