John Law

L'uomo che inventò il denaro. John Law

John Law avventuriero scozzese, gran damerino abile nel calcolo delle probabilità, dote che gli servì per diventare un famoso giocatore, nel maggio del 1716 riuscì a convincere Filippo d'Orleans Reggente di Francia, incontrato al tavolo verde, ad applicare le sue teorie economiche.
Ma chi era questo mago della finanza che riuscì a sedurre il duca, successore di Luigi XIV, un Reggentedisposto a tutto pur di risollevare l'economia della Francia? Nelle parole di Voltaire, noto per la nettezza con cui valutava gli uomini, troviamo una sospensione giudizio sull'uomo Law prima ancora che sulle sue ardite teorie:
'Non sento parlare d'altro se non di milioni. Law è un dio, un furfante o un ciarlatano che avvelena se stesso con la droga che distribuisce a tutti?'

Era l'uomo più ammirato e imitato di Francia, a Parigi fioriva il genere aneddotico sui nouveax riches che avevano ascoltato Law, come quel mugnaio che aveva guadagnato speculando con le azioni, per poi spendere il profitto ricavato, circa 400000 lire, in un servizio da tè di argento che utilizzava servendo il tè nelle zuccheriere.
Nel suo ufficio di Rue Quincampoix aveva messo a punto un piano economico che prevedeva l'impiego della carta moneta per risollevare una Francia stremata da un debito pubblico di oltre due miliardi di lire e messa in ginocchio dalle guerre.

La prima fase dell'operazione finanziaria prevedeva la concessione governativa per la fondazione della Banca Generale, che il reggente gli fece subito ottenere. Era la premessa necessaria all'emissione di carta moneta, che poteva così subentrare alle monete correnti il luigi d'oro e lo scudo d'argento, in cambio di depositi in metalli preziosi. Dopo circa due anni dalla prima emissione di banconote Law fondò la Compagnia del Mississippi acquisendo il diritto esclusivo di avere rapporti commerciali tra Francia e Louisiana per poi convincere un cospicuo numero di investitori a comprare le azioni emesse dalla compagnia con la carta moneta emessa.
Così Law diventa l'uomo più ricco d'Europa in grado di prestare allo stato francese una somma sufficiente a pagare il debito pubblico al tasso di interesse del 3%, mentre gli investitori del Mississippi è il caso di dire navigavano nell'oro. Ma tra rapide del fiume altrettanto rapidamente Law vide naufragare il proprio impero di carta, perché gli stessi investitori che lo avevano seguito gli voltarono le spalle convertendo le banconote ricavate dalle vendite delle azioni in monete di metallo subito portate all'estero.
La Francia si ritrovò nel bel mezzo di una crisi economica che mandò in misera più di mezzo milione di persone. Sempre nelle parole di Voltaire troviamo quella sentenza rimasta in sospeso sulle teorie di Law:
'Finisce così il sistema della carta moneta, che ha arricchito un migliaio di pezzenti e ha impoverito centinaia di migliaia di galantuomini.
Law scappò all'estero lasciandosi alle spalle gli oltre 15 milioni di debiti fatti dalla sua Compagnia, dopo la sua fuga in Francia si ritornò all'antico sistema delle monete metalliche e solo ottant'anni dopo le banconote ripresero a circolare.