Napoleone europeista"In Europa si contano più di 30 milioni di Francesi, 15 di Spagnoli, 15 di Italiani, 30 di tedeschi...Di ciascuno di questi popoli io avrei voluto fare un unico grande corpo nazionale... Si avrebbero avuto così le maggiori probabilità di attuare dovunque l'unità dei Codici, l'unità dei principii, delle idee e dei sentimenti, degli atteggiamenti e degli interessi... Allora poi sarebbe stato possibile sognare per la grande famiglia europea l'applicazione del Congresso Americano ..." "...Quali prospettive di forza, di grandezza e di prosperità! ... Per la Francia la cosa è fatta, in Spagna non è possibile, per istituire la nazione italiana io ho impiegato vent'anni, quella dei Tedeschi esige ancor più pazienza, io ho potuto soltanto semplificare la loro mostruosa complicazione. Con ciò io volevo preparare la fusione dei grandi interessi dell'Europa, così come avevo in Francia uniti i partiti...Il malcontento delle popolazioni poco mi preoccupava, il risultato le avrebbe di nuovo ricondotte a me...." "... L'Europa sarebbe diventata di
fatto un popolo solo; viaggiando ognuno si sarebbe sentito nella patria
comune... Tale unione dovrà venire un giorno o l'altro per forza di eventi.
Il primo impulso è stato dato, ""deve passare una generazione, poi i giovani che verranno, capiranno, e vendicheranno l'oltraggio che io ora soffro qui" "Io confisco a mio
vantaggio le due forze in ascesa del XX secolo, il liberalismo e il
nazionalismo". Pochi mesi prima aveva
detto a Fouchè nel licenziarlo come capo della Polizia per i suoi evidenti
rapporti con l'Inghilterra: "Non ho ancora compiuto il mio destino,
debbo finire quel che ho iniziato. Dal tempo delle mie nozze, si crede che
il leone sia addormentato. Vedranno se dormo. Ho bisogno di ottocentomila
uomini, mi trascinerò dietro tutta l'Europa. L'Europa non è che una
vecchia, della quale coi miei 800 mila uomini posso fare quel che
voglio...Non mi avete detto voi stesso che accettate il genio in quanto non
conosce l'impossibile? Che colpa ne ho io, se una forza troppo grande mi
spinge verso la dittatura mondiale? Non avete contribuito a far questo anche
voi e gli altri che oggi mi biasimano e che oggi vorrebbero far di me un
piccolo principe pacifico? "...Abbiamo bisogno di una legge europea, di una Corte di Cassazione Europea, di un sistema monetario unico, di pesi e di misure uguali, abbiamo bisogno delle stesse leggi per tutta Europa. Voglio fare di tutti i popoli europei un unico popolo... Ecco l'unica soluzione che mi piace." (N. ) Eccola qui chiara, la
visione napoleonica degli Stati Uniti d'Europa. Un disegno genialmente
demoniaco nella sua origine, perfettamente razionale nelle sue deduzioni.
"L'Europa non è più una tane di talpe...Quello che vuole ottenere a forza
coi suoi 800 mila uomini dovrà un giorno fondersi, spintovi dalla ragione e
dalla necessità, in un patto spontaneo: un giorno da tutti quei popoli ne
nascerà un popolo solo... Ecco l'unica soluzione che mi piace." (N.
) Qui non si parla nè di una fusione dittatoria delle diverse stirpi, nè di un sentimentale affratellamento: soltanto (lucidamente) di interessi e di riunioni di stirpi già per sè affini. Il secolo XIX ebbe il compito di creare le condizioni preliminari fondando le nazioni, il secolo XX comincia ad attuare l'idea napoleonica (con il ritardo di due secoli) La lucidita: "Quando si acquista pratica degli affari, si dispregiano le teorie e ci si vale di esse come i geometri, non per procedere in avanti per linea retta, bensì soltanto per mantenere la propria direzione" (N. ) Questa direzione, questo
pensiero fondamentale dell'uomo di Stato, era possibile soltanto a chi
fondesse in sè la fantasia e la matematica. La sua visione più ardente, il
suo calcolo più freddo, la meta politica di Napoleone, la sua speranza, la
sua ambizione è l'Europa. Che potesse soltanto con le armi giungere alla
realizzazione, si spiega dalla passione con cui la prima repubblica europea
venne di continuo attaccata e minacciata dai sovrani europei" (Emil
Ludwig, Napoleone) METTERNICH fu diabolico e cinico "(ma non poteva fargli a Napoleone
miglior complimento): "Se Napoleone non viene in aiuto ai governi con misure del tutto contrarie a quelle che finora sono state la base della sua politica, questi
governi finiranno col non poter reprimere l'impulso che ricevono dai popoli, e la questione vera non é sapere se essi saranno o non saranno in grado di reprimere il movimento
dei popoli: la questione verà é come sollevare le popolazione stesse, mettersi alla
loro testa, e bandire la crociata contro le guerre d'indipendenza. Bisogna trarre
partito da queste rivolte degli spiriti. Utilizzarle noi". |
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