Gli Intellettuali Antifascisti

In risposta al "Manifesto degli intellettuali del fascismo", Benedetto Croce, uno degli intellettuali italiani più autorevoli e conosciuti nel mondo, pubblicò il suo "Contromanifesto", sottoscritto poi da decine di intellettuali e studiosi italiani. In esso critica duramente gli intellettuali fascisti, accusati di avere contaminato con la politica sia l'arte che la scienza e inoltre denuncia la debolezza del pensiero fascista, caratterizzato da "confusioni dottrinali e malfilati raziocinamenti".
Croce polemizza anche sull'abuso della parola "religione" e definisce la dottrina fascista come un vangelo che mostra "un incoerente e bizzarro miscuglio di appelli all'autorità e di demagogismo, di proclamata riverenza alle leggi e di violazione delle leggi, di concetti ultramoderni e di vecchiumi muffiti, di atteggiamenti assolutistici e di tendenze bolsceviche, di miscredenze e di corteggiamenti della alla Chiesa cattolica, di aborrimenti della cultura e di conati sterili verso una cultura priva delle sue premesse, di sdilinquimenti mistici e di cinismo".