Il piacere
di Gabriele D'Annunzio

TITOLO: IL PIACERE
AUTORE: GABRIELE D'ANNUNZIO
EDITORE: ARNOLDO MONDADORI (prima edizione Treves)
GENERE: ROMANZO
ANNO: 1899


BREVE SINTESI DELLA VICENDA NARRATA
Il romanzo racconta la vicenda umana di un giovane intellettuale, Andrea Sperelli.
Ricco, aristocratico, intenditore di cose d'arte ed egli stesso poeta ed incisore, Andrea giunge a Roma nell'ottobre 1884.
A Roma è arrivato, attratto dal fascino della grande tradizione barocca della città là, una sera di Novembre, a una cena, conosce la contessa Elena Muti, una giovane vedova.
I due in breve si innamorano e vivono un'intensa relazione che dura fino al marzo 1885, quando Elena inaspettatamente, annuncia ad Andrea la sua intenzione di porre fine alla relazione e, senza un motivo apparente lo lascia e parte da Roma.
Il giovane reagisce al brutto colpo ricevuto, dandosi ad una vita depravata, passando di donna in donna, alla ricerca di un particolare che rievocasse Elena in ognuna di esse.
Nel maggio, cercando di sedurre Donna Ippolita Albonico entra in conflitto con Giannetto Rutolo, che lo sfida a duello e lo ferisce gravemente.
Durante la convalescenza nella villa della cugina Francesca D'Ateleta, Andrea conosce Maria Ferres, in vacanza con la figlioletta Delfina e, affascinato dalla bellezza spirituale della donna ben presto se ne innamora.
Anche Maria ricambia l'amore di Andrea, ma tutti i suoi tentativi di resistergli risultano inutili.
Alla fine di ottobre Maria lascia la villa e poco dopo parte anche Andrea.
Di ritorno a Roma, il giovane si lascia riprendere dalla corruzione dell'ambiente e si abbandona ancora una volta ai piaceri della vita mondana.
Sempre a Roma, il 30 dicembre, Andrea rincontra Elena, tornata dall'Inghilterra e ormai sposata con un nobile inglese che non ama ma che è molto ricco.
Egli vorrebbe riprendere la relazione con la donna, che non ha mai smesso d'amare, ma ella lo respinge.
Andrea si propone di riconquistare la donna, ma nel frattempo giunge a Roma anche Maria, ed egli sentendosi attratto da ambedue decide di farle sue entrambe.
Elena non cede, quindi Andrea decide di dedicarsi soltanto a Maria, con la quale riesce finalmente ad instaurare un'intensa relazione.
L'uomo, però, non riesce a dimenticare Elena e alla fine, proprio quando Maria avrebbe più bisogno di Andrea, perché il marito è stato coinvolto in uno scandalo, egli in un momento di smarrimento, distrutto dal fatto che Elena avesse un nuovo amante, la chiama con il nome dell'altra.
Maria, sconvolta, scappa via senza dire una parola e lo lascia per sempre.


I PERSONAGGI PRINCIPALI

ANDREA SPERELLI:
E' il protagonista principale della storia, attorno al quale ruota tutta la vicenda narrata nel romanzo.
Da piccolo ha vissuto la separazione dei genitori, con la madre che ha preferito seguire l'amante piuttosto che occuparsi di lui. È cresciuto con il padre, che ne ha incoraggiato l'amore per l'arte e l'estetica, ma anche la propensione agli amori facili e alle avventure galanti. Così, diventato un giovane bello e ricercato, passa da una storia all'altra, per divertimento, senza nessun rimorso. Il suo cinismo nei confronti delle donne che frequenta è tale da fargli pensare minuziosamente e freddamente alle parole da dire, anche durante un incontro: per lui la seduzione e la conquista sono solo strategie per ottenere ciò che vuole da una donna. Quando però incontra Elena, al primo sentimento di volerla fare sua subentra qualcosa di nuovo, che gli farà perdere la testa sul serio; incontro dopo incontro, rimane incantato dalla bellezza di Elena, dal suo modo di fare, fino ad innamorarsene.
Il distacco fra i due è doloroso per Andrea, che riprende le sue antiche abitudini di seduttore per gioco e noia, con ancor maggiore cinismo. L'ultimo episodio di questa sua vita romana è un duello con un suo rivale, nel quale rimane gravemente ferito ed in pericolo di vita. Nella lunga convalescenza, trascorsa al di fuori dell'alta società romana, Andrea ha modo di riflettere sull'amore e sulla sua vita, in qualche modo capisce che ha commesso degli errori e sembra deciso a cambiare, quando incontra un'altra donna che gli pare ancora meglio di Elena, ed ancora più degna di essere amata: Maria. Le sue attenzioni verso di lei sono però del tutto diverse dal suo solito modo di fare: è molto più rispettoso, anche perché vede la donna come un esempio di purezza e spiritualità. Quando però la rivede, a Roma, ritorna a comportarsi come prima: questo a causa dell'amarezza che sente per Elena, che ha visto con il marito.
Andrea riesce a convincere Maria a concedersi a lui, ma mentre lo fa gli torna sempre di più alla mente Elena, che diventa un'ossessione; è veramente divorato dalla gelosia verso quel marito, che considera indegno di Elena, e si dimostra subito un personaggio ripugnante per i suoi pensieri. Alla fine, accade fatalmente che Andrea, dopo essersi recato a trovare Elena e consorte, chiami Maria con il nome della donna che è sempre nei suoi pensieri, e distrugge la loro storia. Il romanzo si chiude lasciando Andrea solo nei suoi pensieri.

ELENA MUTI
E' una giovane vedova, molto bella e nota nell'alta società romana. Ricambia l'amore per Andrea, e per tutta la durata della loro breve storia è molto coinvolta. Poi inspiegabilmente decide di partire, lasciando Andrea sconsolato e soffrendo anche lei stessa. Quando ritorna a Roma, si è già risposata con un ricco Lord inglese, che chiaramente non ama. Dapprima illude Andrea con una visita e mezze parole che lasciano capire quanto in realtà lei lo ami e non abbia mai smesso di farlo, e soffra quanto lui; poi inizia a comportarsi cinicamente: lo evita, lo tratta male, quasi con disprezzo, addirittura ha un relazione con un conoscente di lui, e soprattutto non vuole avere più nulla a che fare con lui in qualità di amante. Questo suo comportamento crudele la renderà un'ossessione di Andrea, che in lei vede tutto quanto possa esistere di meglio al mondo, e desidera averla di nuovo tutta per sé.

MARIA FERRES
E' la moglie del ministro di Guatemala, e conosce Andrea durante il periodo di convalescenza del giovane nella villa della cugina di lui. È molto religiosa, e legata alla famiglia, in particolare alla figlia Delfina, che rappresenta per lei la gioia più grande. All'inizio non s'interessa più di tanto ad Andrea, presa com'è dall'amica e dalla figlioletta, ma più passano i giorni più si sente inspiegabilmente inquieta ed attratta dalle parole del ragazzo. Cerca di farsi forza anche quando lui le confessa di amarla, ma alla fine è costretta ad ammetterlo: prima a se stessa, poi a lui. Tuttavia non intende avere un'avventura con lui, per amore della figlia soprattutto, e poi per la sua avversità a commettere quello che sarebbe un peccato.
Maria è combattuta fra l'amore per il giovane, che la rende gelosa delle sue precedenti amanti e paurosa del suo passato, e questo suo senso della purezza e dell'onore: non ha mai tradito il marito, e non vorrebbe cadere in tentazione. Inoltre scopre che anche l'amica è innamorata di Andrea, e non sa più che posizione prendere. La donna non vede l'ora che il marito Manuel ritorni dai suoi affari, e la conduca a casa di sua madre, a Siena, dove spera di poter dimenticare Andrea. Evidentemente questo soggiorno non produce l'effetto sperato, perché quando ricompare, questa volta proprio a Roma, e rivede Andrea, tutto è come prima. Questa volta supera se stessa, accettando di avere una relazione con lui.
Nella società romana, però, non si sente a suo agio: i fantasmi delle sue precedenti amanti le fanno temere che lui sia stato più felice un tempo che ora con lei, e in un certo senso ha la premonizione che metteranno fine alla loro storia.
Inoltre, ha un nuovo dispiacere: il marito viene scoperto a barare durante una partita al circolo, si solleva uno scandalo che lo fa scappare, e lascia sulle sue spalle il peso della vergogna e l'umiliazione di dover vendere tutto quello che ha per soddisfare i creditori. Durante l'ultimo loro incontro, prima della partenza di Maria per Siena, Andrea la chiama "Elena". Dopo questo episodio diventa gelida, e se ne va senza dire una parola, avendo avuto la triste prova che i suoi dubbi erano fondati.

STRUTTURA DEL ROMANZO: Nel Piacere, D'Annunzio affida il compito di raccontare gran parte della vicenda ad un narratore esterno, in terza persona singolare. Egli è un narratore onnisciente, sa tutto quello che è successo e che succederà, interviene ad integrare il punto di vista dei personaggi, spiega e puntualizza gli avvenimenti e si lascia andare addirittura ad anticipazioni e premonizioni.
La narrazione prevale sui dialoghi che in tutto il romanzo sono abbastanza pochi, l'autore si abbandona a lunghe e minuziose descrizioni degli ambienti e degli stati d'animo dei personaggi.
Il tutto è fatto utilizzando un registro decisamente aulico e molto elaborato. Il lessico è prezioso e ricercato e si adatta perfettamente all'ambiente aristocratico in cui si svolgono i fatti.
D'Annunzio predilige le forme arcaiche dei termini (imagine, romore, conscienza) e tronca molto spesso le parole (lor, volgevan, rendevan, riduzion, espansion).
Inoltre l'autore fa un costante utilizzo di riferimenti ad opere letterarie ed artistiche che danno un tono più elevato al romanzo e non mancano dei vocaboli in latino, francese ed inglese.
Infine va ricordato l'uso della tecnica del flashback, con la quale D'Annunzio apre il romanzo e che più avanti impiega per vitalizzare una narrazione piuttosto statica e per coinvolgere maggiormente il lettore nella ricostruzione degli avvenimenti stimolandone la memoria.