Lo Spazio - Le comete Bookmark and Share


L'apparizione di una cometa è tra gli spettacoli più affascinanti che ci sia dato osservare nel cielo; si tratta purtroppo di spettacoli assai rari. La gran parte delle comete che appaiono ogni anno, sono troppo deboli per poter essere visibili a occhio nudo. Rientrano in questa categoria, le comete a breve periodo, quelle che orbitano relativamente vicino al Sole. Le orbite di queste comete sono ben note e il loro ritorno è esattamente prevedibile. La periodicità più breve spetta alle comete di Encke: solo 3,3 anni.
Le comete brillanti, quelle a lungo periodo, appaiono talvolta dai confini estremi del sistema solare, splendono per qualche tempo, quindi spariscono. Attraversando il cielo descrivono un'iperbole: arrivano e tornano a punti remotissimi del nostro sistema. Molti studiosi affermano che l'origine delle comete si trovi in un ammasso di materia sita a circa 200 milioni di milioni di chilometri dal Sole.
La meglio conosciuta di tutte le comete è quella di Halley (periodo di 76 anni). E. Halley fu il primo a riconoscere le comete come membri del sistema solare. Ben poche sono state, nel corso dei secoli, le comete che abbiano potuto gareggiare per splendore con quella di Halley. Brillanti apparizioni di comete sono state osservate nel 1811, 1843, 1858 (la cometa di Donati), nel 1868; nel 1882 si è vista forse la più luminosa tra tutte le comete mai avvistate. Per il novecento ricordiamo la Grande Cometa del 1910, visibile anche di giorno; che era poi ancora quella di Halley.

Anatomia di una cometa.
In generale si pensa che una cometa sia composta da particelle di roccia e di polvere, imprigionate nel ghiaccio e in gas gelati. Molte comete orbitano intorno al Sole, rimanendo invisibili in quanto, di per se stesse, non sono luminose. La cometa comincia a brillare un poco al di là dell'orbita di Marte e va diventando sempre più luminosa poichè riflette la luce solare. Allora anche i gas gelati cominciano a evaporare liberando una parte della polvere.
Man mano che si avvicina al Sole, le molecole gassose e le particelle di polvere vengono "soffiate indietro" dal vento solare, che è la corrente di particelle cariche elettricamente provenienti dal Sole. Anche i gas ionizzati cominciano a emettere luce e, con le particelle solide che la riflettono, si forma una "coda" della cometa rivolta sempre in direzione opposta a quella del Sole.
Al suo massimo sviluppo (vicina al perielio), una cometa presenta una testa "nebulosa" o "coma" ( in cui si distingue un nucleo ove è concentrata la materia) e una coda. 
Quando la cometa comincia ad allontanarsi dal Sole (dopo il perielio), la coda comincia a precedere la coma, e più la cometa si allontana più diventa pallida e più la coda si accorcia.
La composizione delle comete può essere determinata osservando gli spettri della luce emessa dai loro gas ionizzati. Si è trovato che esse contengono del carbonio, dell'azoto, dell'ossigeno, dell'idrogeno, del sodio, del ferro e del nichel.
  

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