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 Molti ammassi stellari sono visibili come macchie brumose, perciò i primi astronomi li hanno chiamati "nebulae", cioè nubi. Ma certe macchie brumose del cielo sono veramente nubi di gas incandescenti. La più facilmente individuabile è la Nebulosa di Orione, visibile a occhio nudo sotto la "cintura" di Orione. Altre sono appena visibili a occhio nudo, come del caso delle Nebulose Tarantola, nel Dorado, e Laguna, nel Sagittario. Molte altre sono visibili con un buon cannocchiale o con un telescopio poco potente, come la Nebulosa Nord Americana, nel Cigno; la Nebulosa Anello nella Lira; la Nebulosa Manubrio, nella Volpetta. Le "nubi" che formano una nebulosa sono costituite di gas e di polvere. Il gas è principalmente idrogeno e la polvere è formata da minuscole particelle di grafite (carbonio). Le nebulose sono dunque concentrazioni di materia interstellare. Considerata nel suo insieme, la materia interstellare costituisce oltre il quinto della massa globale di una galassia.