XXXII. [Terragnola e la volpe]


(Che) non bisogna prestar fede ai malvagi.

L’uccello che i contaidni chiamano terragnola,
perché, si capisce, costruisce il nido per terra,
per caso s’imbatte in una malvagia volpacchiotta,
e vistala, si alzò con le penne più in alto.
”Salve, disse quella, ti prego, perché mi hai evitato?
Come se io non avessi abbondantemente cibo nel prato,
grilli, scarabei, quantità di cavallette;
nulla c’è di che temere, io ti amo molto
per i comportamenti tranquilli e la vita buona.”
Rispose la canora: Tu certamente predichi bene,
non uguale nel piano, in alto sono pari a te.
Anzi seguimi; qui ti affido la mia salvezza.”