Perchè
non piaccia gloriarsi dei beni altrui,
e
passare piuttosto la vita colla propria condizione,
Esopo
ci tramandò questo esempio.
Il
corvo gonfio di vuota superbia
raccolse le penne, che erano cadute al pavone,
e
se ne adornò. Poi, disprezzando i suoi
come si confonde al bel gruppo dei pavoni,
essi
strappano le penne all’uccello svergognato,
e
lo cacciano a beccate. Male conciato il corvo
dolente cominciò a ritornare dalla propria razza,
ma
respinto da questo prese un brutto rimprovero.
Allora uno tra quelli che prima aveva disprezzato
« Se fossi stato contento delle nostre situazioni
ed
avessi voluto sopportare ciò che Natura aveva dato,
nè avresti sperimentato quella umiliazione
nè la tua disgrazia sentirebbe questo rifiuto ».