II. La pantera ed i pastori


Da parte dei disprezza ti suole esser reso pari favore.
Una pantera imprudente una volta cadde in una buca.
La videro i contadini; alcuni raccolgono bastoni,
altri coprono di sassi; alcuni invece impietositi
di lei destinata a morire senz’altro anche se nessuno colpisse,
mandarono del pane per sostenerne lo spirito.
Seguì la notte; tornano sicuri a casa,
quasi intenzionati a trovarla morta il giorno dopo.
Ma quella, come ristabilì le forze languide,
con veloce salto si libera dalla buca
e si dirige alla tana con passo svelto.
Passati pochi giorni ripiomba;
trucida il gregge, uccide gli stessi pastori,
e devastando tutte le cose imperversa con irato assalto.
Alora temendo per sé quelli che avevano risparmiato la fiera
non contestano il danno, solo pregano per la vita.
Ma quella: “Ricordo chi mi ha assalito col sasso,
chi diede pane; voi smettete di temere;
mi rivolgo come nemica a quelli che mi colpirono.